Gli indizi raccolti non conducono "univocamente ad un giudizio di alta probabilità di colpevolezza".

Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha dichiarato, lo scorso febbraio, inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Milano per chiedere di annullare il provvedimento del Riesame che aveva rigettato la richiesta del carcere per Marco Venturi, accusato di aver ucciso la fidanzata Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata in un giardino di Milano il 31 maggio 2016.

La Prima sezione penale della Suprema ha sottolineato come il Riesame "ha ritenuto che che con un grado di rilevante probabilità la morte della Benusiglio era avvenuta per suicidio" e lo avrebbe fatto dopo aver "adeguatamente soppesato i diversi dati

emergenti dalle indagini senza privilegiare apoditticamente

alcuna soluzione, giungendo a conclusioni logiche, strettamente

aderenti ai fatti positivamente accertati e giuridicamente

corrette".

Al contrario, si legge nella sentenza, "la diversa prospettazione" del pm di Milano "nel senso della compatibilità di quanto emerso con un evento omicidiario da imputare al Venturi", difeso dagli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, si discosta "dall'insegnamento di questa Corte in tema di valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a fini cautelari, che impone di tener conto della regola di giudizio a favore dell'imputato nel caso di dubbio".

Per "la precisione", spiega la Suprema Corte, il Riesame "ha

concluso che la perizia assunta nel contraddittorio con le forme

dell'incidente probatorio, rappresenterebbe un 'punto di arrivo

coerente con le precedenti analisi, che avevano tutte stimato il

suicidio e dunque l'autoimpiccagione come ipotesi di maggiore

probabilità'". E dal "complesso quadro indiziario sino ad oggi

raccolto, emerge che la decisione del Tribunale sia pienamente

coerente con il principio di diritto del 'favor rei'" e "come

correttamente puntualizzato dal Procuratore generale" della

Cassazione il pm "è incorso in un errore di impostazione".

Di recente, la Procura milanese, col pm Francesca Crupi che

ha ereditato l'indagine, ha chiesto il processo per Venturi

accusato di omicidio volontario, ma anche di stalking e lesioni

contro la donna che avrebbe commesso tra il 2014 e il 2016. E

ciò per avere un vaglio processuale (l'udienza preliminare il 6

luglio davanti al gup Mascarino).

(Unioneonline/l.f.)
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