Sarà sottoposto nelle prossime ore ad autopsia il corpo di Raffaele Cutolo, boss della Nuova Camorra Organizzata morto ieri sera a Parma nel reparto detenuti dell'Ospedale Maggiore. La salma di "oprofessore" è ora nel reparto di medicina legale dell'Università di Parma, sempre nel nosocomio emiliano, alla presenza di Polizia, Polizia Penitenziaria e carabinieri.

Intorno alle 10.30 sul posto è arrivata anche la moglie del boss, Immacolata Iacone, accompagnata da alcuni familiari. Prima si è seduta su una panchina all'esterno della porta della camera ardente del marito, poi si è rifugiata in un'auto parcheggiata a poca distanza. Non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti presenti.

IL "CASO SOCIAL" - Nel frattempo è polemica per i commenti addolorati e di "omaggio" al boss comparsi sui social dai concittadini di Raffaele Cutolo.

''Tu sì che eri un grande uomo, ti sei fatto la galera con dignità'', ''Una vita in carcere, ora spero che tu possa essere in pace'' sono solo alcuni dei messaggi postati da Ottaviano (Napoli), città natale di Cutolo e dove vivono ancora la moglie, la figlia, ed altri parenti.

Commenti che ricordano che il boss non si è mai pentito, e che cozzano con quello del sindaco Luca Capasso, che ha voluto ricordare i morti e le ''ombre'' calate su Ottaviano con la Nco.

Eppure, pare che il "professore" nella cittadina alle falde del Vesuvio incuta timore anche da morto. Come se "quell'ombra" non fosse mai svanita del tutto.

Negli anni c'è stato chi lo ha ''celebrato'', chi lo ha condannato, ma indiscusso sembra essere ancora il ''rispetto''.

La gente, i suoi concittadini, hanno appreso la notizia dai media, condivisa sui social, e non si sono fatte attendere le esternazioni di cordoglio alla famiglia, ''alla sorella Rosetta, al fratello Pasquale'', alla moglie, alla figlia.

Qualcuno ha osato criticare le dimostrazioni di "dispiacere", qualche altro ha gioito, commentando con un ''finalmente'' ed aggiudicandosi le invettive di tanti che chiedono ''rispetto per la morte''.

''Davanti alla morte di qualsiasi soggetto - si legge tra i tanti commenti - seppur sbagliato o miserabile, io porto rispetto. Esiste Dio per giudicare''. E ancora ''esternare veleno di fronte alla morte...l'inferno aspetta anche voi''.

Qualche altro invita i cittadini a tenere per sé i commenti, che altrimenti saranno ''cancellati'', ''per rispetto ai familiari'', e chi invoca il silenzio: ''Non si gioisce per la morte di nessuno - scrive una donna - ma neanche si può celebrarlo, il silenzio sarebbe la scelta più intelligente e sensata. Di sicuro con lui moriranno molti segreti di Stato''.

(Unioneonline/v.l.)
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