Sei regioni d'Italia a partire da domenica rischiano di tornare in zona arancione, l'Abruzzo addirittura in zona rossa, causa varianti e contagi che non accennano a calare.

Si attendono dunque con particolare attenzione i nuovi dati del monitoraggio. Le regioni più a rischio sono Lombardia (dove da oggi quattro comuni sono in lockdown), Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche. La situazione più delicata è quella dell'Abruzzo dove ci sono già due province in zona rossa, quelle di Pescara e Chieti. Da venerdì, però, c'è il serio rischio che l'intera regione sfori l'indice Rt 1.25 (il limite per passare in rosso), anche a fronte del record di ricoverati degli ultimi due mesi registrato oggi.

A Napoli è stato rintracciato un ceppo molto raro del virus (appena 100 casi nel mondo), comparso per la prima volta in Italia. Oggi è stata la Basilicata ad individuare la variante inglese - già diffusa in Lombardia e in altre regioni - mentre in Toscana ci sarebbe un caso di variante brasiliana, così come accertato già in Veneto.

IL "NUOVO" CTS - Il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi intanto è già al lavoro per "snellire" il Comitato Tecnico Scientifico e creare una cabina di regia dei ministri che tenga conto non solo dell'aspetto normativo dei provvedimenti ma, contestualmente, anche di quello economico per evitare un nuovo "caso sci". La cabina infatti avrà il compito di predisporre i provvedimenti pensando allo stesso tempo al tema economico: per ogni chiusura dovranno essere predisposti immediati ristori.

Sul tavolo anche le nuove misure che dovranno essere prese già dalla prossima settimana quando scadrà il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, già prorogato una prima volta proprio fino al 25 febbraio.

(Unioneonline/D)
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