Sorpresa alle spalle e strangolata, senza il tempo di poter reagire o guardare in faccia il suo assassino.

L'autopsia sul corpo di Laura Perselli, la bolzanina scomparsa insieme al marito Peter Neumair ai primi di gennaio e trovata morta sul fondo dell'Adige, rivela qualche elemento in più sull'omicidio.

La donna, secondo quanto riporta l'esame svolto sabato scorso dall'anatomopatologo Dario Raniero su incarico della Procura di Bolzano, non ha avuto il tempo di reagire e ribellarsi. Il corpo infatti non presentava alcun segno riconducibile ad un tentativo di difesa.

L'assassino probabilmente le ha teso un agguato improvviso e del tutto inaspettato, appena rientrata a casa, strangolandola con una corda.

Per il duplice omicidio e l'occultamento dei cadaveri è indagato il figlio Benno Neumair. In questi giorni il genetista Emiliano Giardina sta eseguendo le analisi su decine di reperti sequestrati nella casa di via Castel Roncolo, tra cui anche una corda da arrampicata di proprietà di Benno. Quella stessa corda potrebbe essere l'arma usata per uccidere Laura Perselli. Sono state intanto sospese, per ora, le ricerche del cadavere di Peter Neumair nel fiume Adige.

(Unioneonline/D)
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