Sono state ammesse le prove chieste dalle difese all'udienza preliminare a carico del leader della Lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver negato l'approdo a Lampedusa alla nave della ong spagnola Open Arms con a bordo 147 migranti.

L'udienza verrà rinviata per il conferimento dell'incarico al perito che dovrà tradurre dallo spagnolo le email della ong e la cui produzione è stata chiesta dal legale di Salvini.

Tra gli atti di cui è stata sollecitata l'acquisizione anche la deposizione a Catania, all'udienza preliminare che vede imputato Salvini per una vicenda analoga, dell'ex ministro Toninelli. La procura di Palermo non si è opposta alle richieste probatorie ma si è riservata, dopo aver esaminato la documentazione, di chiederne l'esclusione dal procedimento.

Il Gup Lorenzo Jannelli ha dunque rinviato al 14 gennaio e poi al 20 marzo l'udienza preliminare a carico dell'ex ministro dell'Interno.

"Non ho agito da solo, ma insieme al Governo. Tranquillo e orgoglioso di quello che ho fatto - il commento di Salvini - Ci rivediamo il 20 marzo per festeggiare la primavera".

LE TESI DELLA DIFESA - La nave della ong Open Arms avrebbe agito di sua iniziativa, al di fuori delle regole sul soccorso in mare, nel tentativo di far entrare in Italia migranti irregolari. Per tale ragione, sin da subito l'Italia le avrebbe vietato l'ingresso nelle acque territoriali. Questa tesi della difesa del leader della Lega Matteo Salvini. Per la difesa "non spettava all'Italia indicare un 'porto sicuro' (POS) ai migranti che erano saliti a bordo della nave Open Arms" recuperati in acque libiche e maltesi da una nave battente bandiera spagnola. L'Italia, per i legali, infatti non era "né Stato di primo contatto né Stato coordinatore, non avendo mai assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso". Inoltre i minori giunti in prossimità delle acque italiane erano stati fatti sbarcare.

Altro punto su cui la difesa insiste è che il comandante della Nave Open Arms ha sempre avuto numerose alternative. Ad esempio, l'1 agosto, dopo il primo trasbordo, era a meno di tre giorni di navigazione dalla Spagna dove si sarebbe potuto dirigere. "Perché ha insistito per voler sbarcare in Italia?", si chiede la difesa. La gestione della vicenda, inoltre, avrebbe "costituito attuazione della linea di Governo condivisa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai ministri competenti", secondo quanto concordato nel "Contratto per il governo del cambiamento" sottoscritto dalle forze di maggioranza dell'epoca. Tale linea prevedeva il raggiungimento di un accordo di redistribuzione dei migranti tra gli Stati membri dell'Unione europea come fase essenziale per il successivo sbarco.

(Unioneonline/v.l.)
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