È polemica per la manifestazione, non autorizzata, andata in scena ieri sera a Bergamo, con alcune centinaia di persone che si sono ritrovate con cori, striscioni e fumogeni, sotto casa del sindaco Giorgio Gori per protestare contro il Dpcm che prevede il lockdown per la Lombardia e Bergamo, epicentro della fase primaverile dell'epidemia ma ora meno colpita rispetto ad altre province lombarde.

"Alcune centinaia di persone - ristoratori, commercianti e partite iva, insieme a gruppi organizzati di estrema destra, negazionisti e alcuni esponenti della Lega - spiega oggi Gori sui social - hanno manifestato ieri sera davanti al Comune di Bergamo per protestare contro le chiusure decise dal governo. Un corteo è poi arrivato sotto casa mia e qui i manifestanti sono rimasti per più di un'ora, sorvegliati dalla polizia, scandendo slogan, con bandiere, striscioni e fumogeni".

"Non voglio esagerare la portata dell'episodio, per quanto non piacevole - scrive -. Riconosco il diritto di chiunque a manifestare e anzi capisco perfettamente la preoccupazione - in alcuni casi la disperazione - di chi vive della propria attività e teme in queste ore che la nuova chiusura possa darle il colpo di grazia. Ho sostenuto la richiesta di ristori immediati da parte del governo e m'impegnerò, come già abbiamo fatto nei mesi scorsi con i contributi erogati dal Programma Rinascimento, perché l'amministrazione comunale sia al fianco di questi lavoratori nei prossimi mesi".

"Un sindaco - chiarisce Gori - non c'entra però nulla con la decisione di indicare come 'rossa' una certa area territoriale".

Decide, infatti, il governo e lo fa a tutela della salute delle persone, sulla base di una serie di parametri epidemiologici e del grado di saturazione delle strutture sanitarie (ieri in Lombardia il Covid ha fatto altre 139 vittime).

"In un momento come questo - ha concluso Gori -, con tanta gente angosciata per il proprio futuro, buttare benzina sul fuoco, indicare un bersaglio solo per interesse di parte, è a mio parere grave e piuttosto pericoloso. Perché nessuno può dirsi sicuro di governare quella protesta, una volta che l'ha scatenata. È perciò un invito alla responsabilità, il mio, rivolto alle forze politiche e alle rappresentanze associative che si rendono conto della delicatezza di questo momento, soprattutto per una città ferita come la nostra".

Per il primo cittadino di bergamo la solidarietà di molte forze politiche.

"Il Covid si vincerà rispettando le regole e rimanendo uniti. Basta con le intimidazioni e le strumentalizzazioni. Siamo vicini al Sindaco Gori, a tutti i sindaci d'Italia e a chi combatte in prima linea per fermare questa pandemia. Il nemico è il virus, non le regole", ha tuonato il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

(Unioneonline/v.l.)
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