Un'accelerazione per una stretta nazionale delle misure anti Covid-19, forse già nel weekend.

Sembra che il premier Giuseppe Conte, su impulso degli scienziati e del ministro della Salute Roberto Speranza, stia maturando la decisione in queste ore. Per il presidente del Consiglio al momento va escluso il lockdown totale e negato il blocco di scuole e attività produttive (industria, commercio, artigianato).

Come suggeriscono gli esperti nel loro monitoraggio settimanale, per smorzare una curva che ha quasi toccato la soglia dei ventimila contagi, bisogna ridurre drasticamente l'interazione fisica tra le persone.

L'ipotesi in fase di studio è quella di un coprifuoco nazionale - coprifuoco già operativo in Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte e Calabria dopo le ordinanze dei governatori -: potrebbe essere imposto alle 20 o alle 21, ma diversi ministri ritengono questi orari troppo drastici e propongono le 22 o le 23.

Si parla poi della chiusura di bar e ristoranti già dalle 18: far sì, in sostanza, che i cittadini si muovano durante il giorno solo per studio e lavoro.

Nel mirino ci sarebbero ancora palestre e piscine, nonostante il protocollo aggiornato con misure ancor più rigide per evitare la chiusura.

E poi le sale giochi e i centri commerciali, affollati soprattutto nel weekend.

L'ala più rigorista del governo ormai non esclude più neanche un lockdown, per un tempo limitato di due o tre settimane e con una nuova massiccia iniezione di aiuti all'economia.

(Unioneonline/F)
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