Coprifuoco e didattica a distanza almeno per le scuole superiori.

Il Comitato tecnico scientifico suggerisce, stando a quanto si apprende, una restrizione delle misure anti Covid-19 "alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase" e "per far fronte al progressivo aumento dei contagi".

Provvedimenti più stringenti che superino l'attuale dpcm, anche in vista del weekend.

"Il Cts non sta facendo alcun pressing sul governo - precisa Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico -. E nessuno nell'esecutivo ci ha dato, al momento, l'indicazione di discutere su ulteriori interventi. Stiamo pensando di convocare una riunione del Cts nelle prossime ore ma nessuno ci ha chiesto nulla - ribadisce - né noi abbiamo chiesto nulla".

Ma intanto anche il Pd chiede al governo "nuove misure": "Ho chiesto ieri al presidente Conte una riunione appena sarà rientrato da Bruxelles per decidere senza indugio nuove misure nazionali per contenere il contagio, ovviamente d'intesa con le Regioni", ha fatto sapere il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini.

GALLI: "TRAGICO DEJA' VU" - "Siamo nelle peste - dice Massimo Galli, virologo dell'Ospedale Sacco a Milano in un'intervista a Repubblica -. Sto cercando di occuparmi di tutti i pazienti che ho qui. Mi pare una tragico dejà vu. Lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi e invece".

La situazione più allarmante, dice Galli, è a Milano: "Al limite della saturazione ma ci sono forti criticità anche altrove. Abbiamo assoluto bisogno di far funzionare le indicazioni del decreto del governo. Diversamente la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei".

"Tra quindici giorni saremo come la Francia, la Spagna, il Regno Unito - osserva - in più, abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio. E quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno sai che il rimescolamento delle carte di quest'estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate". "Non so se ci sarà un lockdown di Natale e non me lo auguro, dobbiamo lavorare strenuamente per evitarlo - rileva ancora - il lockdown è la misura più semplice, perché non hai bisogno di lambiccarti il cervello a trovare altre soluzioni, ma anche la più drammatica. Poi se qualcuno si ostina a darci delle Cassandre si assumerà le responsabilità".

(Unioneonline/D)
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