Il ministero dell'Istruzione ha fatto sapere che, alla data del 10 ottobre, gli studenti contagiati sono 5.793 (lo 0,08% del totale), i docenti sono 1.020 (0,133% del totale), mentre per il personale non docente si parla di 283 casi (0,139%).

Dati che "confermano che la trasmissione del virus a scuola è limitata rispetto a quella che avviene in comunità, per questo è ancor più importante monitorare e rispettare le regole anche al di fuori del mondo scolastico", spiega il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro.

Resta tuttavia l'enorme problema dei trasporti pubblici, sottolineato oggi anche dallo sciopero degli studenti cagliaritani.

Oggi sono tornati a sollevarlo tre presidenti di Regione. "Dobbiamo prepararci, dato che le linee guida prevedono la didattica mista, affinché nei momenti di maggiore difficoltà per sovraffollamento nei plessi scolastici o nei mezzi di trasporto, ci sia un piano che preveda la didattica a distanza", ha detto il veneto Zaia, precisando di non voler tornare a una didattica a distanza totale, ma magari "un giorno a settimana per ogni classe".

In Toscana ed Emilia Romagna invece i presidenti propongono uno scaglionamento degli orari. "Oggi mi attiverò con la massima autorità scolastica regionale e con il governo perché si imbocchi, soprattutto nelle grandi città, la strada di uno scaglionamento dell'ingresso e dell'uscita. Bisgogna evitare assembramenti sui mezzi di trasporto", sottolinea il neo eletto presidente toscano Giani.

"Bisogna dilatare gli orari scolastici su tutta la giornata, mattina e pomeriggio", propone Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni.

"La capienza all'80% dei mezzi pubblici che in ore di punta si fa fatica a gestire e controllare - osserva - è legata fatto di dover portare a scuola i ragazzi e farli tornare a casa per chi non può permettersi di portali da solo. Se la curva aumenta e se ci fosse la necessità di prendere ulteriori provvedimenti piuttosto che lasciare a casa i ragazzi, visto che la gran parte del Paese chiede di continuare la scuola in presenza, penso che se si dilatassero gli orari su tutta la giornata, cioè mattino e pomeriggio questa potrebbe esser la soluzione per far circolare i mezzi".

"Una decisione - sottolinea Bonaccini - spetta al governo, noi di autobus qui non ne abbiamo più. Abbiamo aggiunto centinaia di corse quotidiane, se qualcuno ci fa arrivare altri mezzi...".

(Unioneonline/L)
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