Estorsione a luci rosse ai danni di un prete del Padovano.

Due fratelli di origine marocchina di 20 e 40 anni hanno ricattato il prelato dopo che il più giovane aveva avuto un rapporto sessuale con lui. Gli hanno chiesto 40mila euro per non divulgare quanto avvenuto all'interno dell'abitazione del prete.

I fatti sono accaduti la scorsa settimana. Il parroco avrebbe avuto un rapporto consensuale con il ventenne, che lo aiutava in alcuni lavoretti per la parrocchia. Tornato a casa, il giovane ha parlato dell'accaduto con il fratello. I due sono tornati subito dal parroco: "O ci dai 40mila euro o raccontiamo a tutto il paese quello che è successo".

Il sacerdote inizialmente ha tentato di racimolare la cospicua somma di denaro, ma non riuscendovi ha pattuito una somma molto inferiore, 4mila euro. Poi, disperato, si è rivolto ai carabinieri e ha raccontato tutto: "E' stato un momento di debolezza, era la prima volta".

I militari lo hanno seguito nel luogo in cui il prete si era dato appuntamento con i suoi aguzzini. Ha consegnato i 4mila euro in contanti, ma i fratelli poco dopo si sono ritrovati i carabinieri alla costole e sono finiti entrambi in manette.

La diocesi di Treviso oggi esprime "dolore" per la vicenda. Il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, "è informato e segue con attenzione, esprimendo fiducia nel lavoro delle Forze dell'ordine e dell'Autorità giudiziaria". E su quanto accaduto "si riserva di valutare i comportamenti e la posizione del sacerdote".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata