E' vero che volevano rubare ma nessuno di loro ha utilizzato lo spray urticante che ha provocato il panico e poi la morte nella calca di sei persone, cinque minori e una 39enne.

Così si sono difesi i sei giovani imputati in un processo in abbreviato in corso ad Ancona per i fatti accaduti la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 a Corinaldo.

Ormai ribattezzati "la banda dello spray", i giovani modenesi poco più che ventenni hanno negato di aver utilizzato uno spray al peperoncino per derubare i ragazzini in attesa del dj set del trapper Sfera Ebbasta. Un modus operandi, quello dello spray, usato per fare colpi in tutta Italia e anche nel locale di Corinaldo, secondo l'accusa.

A detta loro sarebbero state tre le bande in azione, arrivate con mezzi propri e separatamente. Rimpallo di responsabilità anche sulla bomboletta, poi effettivamente trovata sul posto. I vari gruppetti si sarebbero poi allontanati quando era scoppiato "il casino", ma solo durante una sosta a un autogrill, dove avevano incrociato Sfera, avevano capito che era successa "una tragedia".

Il processo, in cui vengono contestati i reati di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo, è stato aggiornato al 25 giugno quando inizierà la discussione.

(Unioneonline/D)
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