Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri sgancia una "bomba" contro il ministero guidato da Roberto Speranza e il Comitato tecnico scientifico.

In un'intervista al quotidiano "La Verità" torna su questioni già sollevate nei giorni scorsi e le approfondisce, puntando il dito contro la mancata attivazione di deleghe al ministero e non solo.

"Dal Cts mi dicevano che i documenti non sono secretati ma non potevo leggerli. Un perfetto comma 22, mentre in Italia si moriva a centinaia. Io e la mia collega, la sottosegretaria Sandra Zampa che tralalatro fa parte del Pd, abbiamo ottenuto, e non dico quanto ci è voluto, di poter inserire degli osservatori durante gli incontri del Cts. Riferisce a me ma non ha il potere deliberativo dei membri del Cts".

Per rendere l'idea, Sileri ricorre a un aneddoto: "Una lunga giornata di lavoro al ministero - racconta -. Resto in un ufficio senza mai muovermi, poi vado a casa. Mia moglie mi urla dal salone mentre mi faccio la doccia: 'Ma come? Ci sono due infetti a Roma e non mi dici nulla?'. Gli uffici non mi avevano detto nulla. A nessuno di noi: né a me, né alla sottosegretaria Zampa".

Ancora: "E' normale, secondo lei, che io il Dpcm lo ottenga da un altro ministero e non dal mio?", si sfoga. "E' possibile che io una delibera o una circolare la scarichi dal 'Corriere della Sera' e non la riceva dagli uffici che l'hanno diffusa?".

(Unioneonline/L)
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