Due le persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Torino e migliaia i dispositivi medici sequestrati, tra cui circa 600mila mascherine, importati illecitamente e successivamente commercializzati in tutta Italia per un giro d'affari stimato in oltre 5 milioni di euro.

La base operativa, stando a quanto emerso dalle indagini, era a Torino, nel quartiere di Porta Palazzo, dove aveva sede la società per azioni coinvolta nei reati e amministrata da un cittadino cinese 55enne attraverso quattro sedi a Novi Ligure, Cessalto, Rozzano e Rignano sull'Arno, tutte perquisite dai finanzieri.

Proprio nei magazzini della società di Novi Ligure, nell'Alessandrino, le Fiamme Gialle hanno scoperto che dietro la rivendita di capi d'abbigliamento di lusso acquistati in un outlet si nascondeva un deposito pieno di mascherine importate illegalmente.

Rinvenute anche una quarantina di carte di credito di diversi istituti di credito, utilizzate per l'attività illegale, e centinaia di confezioni di medicinali destinati alla popolazione italiana nell'ambito del progetto "Anti-Epidemic Supplies from Zhejiang to Italy".

Le indagini proseguono per capire in che modo il materiale, destinato ai servizi assistenziali italiani, era finito nel magazzino dei "contrabbandieri".

(Unioneonline/D)
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