A 47 giorni dal paziente uno di Codogno, dopo più di 17mila morti e 135mila casi, l'Italia sembra vedere uno spiraglio di luce e si avvia verso la "Fase 2", quella in cui dovremo "convivere" con il virus.

I dati odierni confermano e rafforzano il trend positivo degli ultimi giorni, forse sono i migliori dall'inizio dell'epidemia.

"Aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo", sottolinea il direttore delle malattie infettive dell'Iss, anche perché scienziati e governo sanno bene che non si esce da questa emergenza in una settimana.

Tuttavia è il momento di iniziare a pensare alla cosiddetta Fase 2. Oggi ne ha parlato il premier Conte con alcuni ministri e con i membri del Comitato tecnico scientifico che affianca il governo.

Questa fase sarà articolata in due step, prima ripartiranno le attività produttive, poi potremo ricominciare ad uscire. Con le massime cautele, dotati di mascherine ed evitando assembramenti: niente concerti, discoteche o stadi pieni, insomma.

Ma già il giorno dopo Pasquetta, se questi dati saranno confermati nei prossimi giorni, ci potrebbe essere la riapertura di una piccola parte delle attività produttive chiuse, mentre per riprendere ad uscire di casa bisogna attendere almeno l'inizio di maggio.

Nell'incontro odierno non si sono fatte ancora date per le riaperture, e resta la linea della "gradualità e prudenza" nelle scelte. Le prime a ripartire potrebbero essere le attività connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria, ma anche l'agricoltura, le aziende meccaniche, magari introducendo un "indice di rischio" per i lavoratori: chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione.

Per questo il premier, già nelle prossime ore, vedrà i rappresentanti di imprese e sindacati, oltre alle Regione, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. Entro venerdì dovrebbe aver concluso gli incontri per poi varare il nuovo Dpcm nella giornata di sabato.

Per la rimodulazione di spostamenti e uscite, per andare nei parchi e farsi un giro in bicicletta, la data chiave potrebbe essere quella del 4 maggio. Così come per Pasqua, infatti, c'è la necessità di evitare un esodo nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio. E per tornare al bar o al ristorante potrebbe essere necessario aspettare ancora.

Intanto gli italiani sono sempre più insofferenti, anche perché arriva il caldo: ieri, un normale lunedì, sono state elevate oltre 10mila sanzioni.

(Unioneonline/L)
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