Il 2 luglio 2012 si sottrasse alla cattura disposta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari nell'ambito di "Terra promessa 2", una delle prime operazioni in Italia contro il traffico di esseri umani operato dalla criminalità organizzata nigeriana in Sardegna.

Oggi l'attività congiunta dei carabinieri di Sassari e Napoli ha messo fine a Castelvolturno, in provincia di Caserta, alla latitanza di Osahon Osayi, 42 anni. Era fra i 26 indagati per i quali quasi otto anni fa era stato spiccato il mandato di cattura.

Il primo filone dell'inchiesta ha prodotto condanne per 108 anni di reclusione, il secondo - che riguarda anche lui - è ancora in fase di dibattimento.

I carabinieri del nucleo investigativo di Sassari - coordinati dal procuratore aggiunto della Dda di Cagliari, Paolo Deangelis - l'hanno localizzato in un appartamento di Castelvolturno, in provincia di Caserta. Intorno a mezzanotte i carabinieri del Ros di Napoli e quelli della stazione cittadina, che fa capo al reparto territoriale di Mondragone, hanno fatto irruzione, poi l'hanno identificato e arrestato.

I capi d'accusa nei suoi confronti sono pesanti. Osahon Osayi era considerato al vertice di un'organizzazione criminale dedita a traffico di esseri umani, riduzione e mantenimento in stato di schiavitù, tratta di persone, acquisto e vendita di esseri umani, induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento e organizzazione dell'immigrazione clandestina, organizzazione di matrimoni fittizi in più Stati. L'uomo gestiva una vastissima rete di prostitute in Italia, nella Repubblica Ceca, in Svizzera e in Francia.

Ora si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

(Unioneonline/F)
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