La procura di Brescia ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio in merito alla morte di Gian Marco Lorito, l'agente della Polizia locale di Palazzolo che si è tolto la vita con la pistola di ordinanza, dopo essere stato travolto da una bufera social.

Aveva parcheggiato l'auto della Polizia locale in un posto riservato ai disabili vicino all'università di Bergamo. Lo scatto era stato postato sui social e l'agente era stato preso di mira con attacchi e insulti. Il 43enne si era scusato automultandosi e versando 100 euro all'associazione per i diritti dei disabili di Bergamo che aveva denunciato il caso. Poi il gesto estremo.

L'inchiesta dovrà appurare il ruolo dei social e la campagna "diffamatoria" scoppiata contro Lorito.

A dare l'allarme dopo il suicidio, è stata l'ex compagna sarda di Lorito, Marisa Murgia: la donna ha raccontato che i due si erano lasciati in estate, ma continuavano ad avere un ottimo rapporto, allontanando l'idea che il suicidio possa in qualche modo essere connesso con la fine della loro relazione.

"Non si dava pace per quanto successo, era disperato. I social uccidono", ha affermato.

I funerali dell'agente sono in programma oggi a Ciriè, in provincia di Torino, mentre a Palazzolo è stato dichiarato il lutto cittadino.

(Unioneonline/F)
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