I carabinieri di Torino lo hanno trovato in un albergo di San Mauro Torinese, anche se si era registrato con un falso nome.

Dietro quel Christopher Hughs si nascondeva infatti Aleksejs Rustanovs, latitante lettone di 29 anni colpito da un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità scozzesi per una sfilza di reati: omicidio volontario, rapimento, sequestro con presa di ostaggi, furti con uso di armi, traffico di stupefacenti, traffico di armi, munizioni ed esplosivi, criminalità informatica, riciclaggio e lesioni gravi.

Considerato il capo di un'associazione criminale con finalità di traffico internazionale di droga e armi, è ritenuto coinvolto nell'omicidio del giornalista olandese Martin Kok.

Quest'ultimo, scrittore e blogger di nera con un passato da criminale, è stato assassinato nel dicembre 2016 a Laren, città di poco più di 11mila abitanti nell'Olanda Settentrionale. L'omicidio avvenne nel parcheggio di un sex club. La vittima, seduta nella sua auto, venne raggiunta da numerosi colpi di pistola.

Personaggio molto controverso in Olanda, Kok fu condannato a cinque anni di carcere nel 1989 per avere picchiato con uno sgabello da bar un 21enne, morto per le ferite, per un altro omicidio e per vari casi di estorsione. Per sostenersi in carcere, creò "Butterflies Crime", diventato il blog criminale più visitato nei Paesi Bassi. Una "discarica oscura di informazioni criminali", come veniva definito, diventato ben presto fonte autorevole per gli stessi media.

(Unioneonline/D)
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