Se il caso della nave Gregoretti porterà a un processo, "idealmente in quel tribunale ci saranno con me milioni di italiani".

Lo ha dichiarato, in un'intervista al "Corriere della Sera", Matteo Salvini: al leader della Lega è stata notificata la richiesta dell'autorizzazione a procedere nei suoi confronti avanzata dal Tribunale dei Ministri di Catania al presidente del Senato per il caso della nave Gregoretti.

È accusato del reato di sequestro di persona aggravato per aver privato della libertà personale 131 immigrati a bordo dell'imbarcazione e rischia fino a 15 anni di carcere.

Il fatto risale allo scorso luglio, quando il Viminale per giorni negò lo sbarco nel porto di Augusta (Siracusa).

L'ex ministro dell'Interno ha parlato di situazione "surreale: è normale che si spendano soldi perché ho difeso i confini?".

"Per un certo verso - ha aggiunto - anche se gli avvocati mi suggeriscono il contrario, sarei curioso di finire in Aula". Comunque, "una cosa è certa: lo rifarei. E se gli italiani lo vorranno, lo rifarò. Sempre che non ci siano stranezze legate alla legge Severino".

Salvini è poi tornato ad attaccare l'ex alleato Luigi Di Maio: "Credo che tutta la dignità l'abbia messa nel decreto del 2018. Ha cambiato idea sui miei processi come l'ha cambiata su tante altre cose".

In questi mesi, ha proseguito, "sto conoscendo la doppia faccia di Conte e Di Maio. Mi dispiace quando ci sono persone che perdono l'onore. È chiaro che per non litigare con il Pd loro si rimangiano tutto quello che avevano detto e fatto".

In merito alla possibilità di un governo di scopo, ha detto: "Chiariamo: dopo Conte c'è soltanto il voto. Appena salta questo governo, l'unica via sono le elezioni e il prossimo premier sarà scelto da un parlamento nuovo".

"Altro paio di maniche è dire: ascoltate. Ascoltate Confindustria, Coldiretti, i sindacati, le associazioni. E se avanza tempo, anche le opposizioni: evitate di peccare di arroganza, oltre che di ignoranza", ha concluso.

(Unioneonline/F)
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