È una vicenda terribile quella legata alla morte di Azka Riaz, la 19enne travolta e uccisa da un'auto la sera del 24 febbraio 2018 sulla Sp 485 a Trodica di Morrovalle, in provincia di Macerata.

Un incidente, apparentemente, anche se dalle indagini è emersa una storia completamente diversa.

La ragazza da tempo era vittima delle violenze sessuali e degli abusi del padre, Muhammad Riaz, 45 anni. Proprio qualche giorno dopo avrebbe dovuto testimoniare contro il padre in tribunale per i maltrattamenti ricevuti. Quella sera l'uomo l'aveva picchiata fino a farla svenire, poi l'aveva lasciata dolorante a terra dove poi un'auto che sopraggiungeva l'aveva travolta.

A dimostrarlo le parole dell'uomo alla guida della macchina, che aveva raccontato di non essere riuscito a evitare un corpo già a terra, e non qualcuno che stava attraversando come dichiarato dal padre di Azka, che era lì con lei ma dall'altra parte della strada, dove - a suo dire - aveva fermato la macchina perché l'auto non andava.

La vittima presentava inoltre una frattura alla mandibola, attribuibile solo a un pestaggio e non a un investimento.

L'ipotesi, sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio tanto da chiedere la modifica del capo d'imputazione in omicidio volontario, è stata accolta da giudici: dopo quasi 5 ore e mezza di camera di consiglio la Corte d'assise di Macerata ha condannato oggi Riaz all'ergastolo per omicidio volontario, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.

L'imputato ha sempre respinto le accuse.

(Unioneonline/D)
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