Novità emergono relativamente all'inchiesta sul mostro di Firenze: secondo gli inquirenti ci sarebbe, infatti, un profilo genetico sconosciuto, che potrebbe anche essere quello dell'assassino delle coppiette.

L'ultimo fascicolo di indagine della procura di Firenze, ancora aperto, a carico di Giampiero Vigilanti, il legionario di Prato che ha appena compiuto 89 anni, ha ripreso in mano tutti i reperti disponibili nell'archivio dei corpi di reato. A renderlo noto è Stefano Brogioni sulle pagine del quotidiano "La Nazione".

I segni genetici riscontrati sono quasi tutti relativi all'ultimo delitto del 1985 a Scopeti, quando il mostro trucidò una coppia di francesi che dormiva in una tenda. Ed è proprio sulla tenda canadese che il genetista Ugo Ricci ha concentrato i suoi sforzi, alla ricerca di tracce biologiche da estrarre e comparare con i dna in banca dati.

Proprio qui è stata scoperta la prima grossa falla dell'inchiesta: non sono mai stati immagazzinati i profili genetici di Giancarlo Lotti e Mario Vanni, oggi entrambi defunti e condannati in via definitiva (a 24 anni il primo, all'ergastolo il secondo) per aver commesso, con Pietro Pacciani, secondo le sentenze, gli ultimi quattro delitti del mostro, tra cui quello del 1985.

Il genetista della procura ha cercato le tracce in punti "sensibili" come ad esempio la zip della tenda o i vestiti. Un profilo maschile, battezzato "uomo sconosciuto 1", differente da quello della vittima Jean Michel Kraveichvili (anch'esso assente dalla banca dati ma ricavato da altri reperti) è stato isolato su una paio di pantaloni taglia 44 presenti nella tenda. Un ulteriore profilo è spuntato dalla busta da lettere che racchiudeva tre proiettili spediti ai pm Vigna, Canessa e Fleury.

Pietro Pacciani (archivio L'Unione Sarda)
Pietro Pacciani (archivio L'Unione Sarda)
Pietro Pacciani (archivio L'Unione Sarda)

Queste tracce di Dna, in particolare, non sono di Vigilanti e non sono del medico da lui additato come mandante, Francesco Caccamo. Non appartengono nemmeno al medico perugino Francesco Narducci, profilo archiviato dopo la riesumazione del corpo nell'ambito dell'inchiesta per la presunta sostituzione del

suo cadavere al momento del ritrovamento nel lago Trasimeno nell'ottobre del 1985. Non sono di Rolf Reinecke, il tedesco ormai defunto che scoprì i cadaveri del 1983, profilo ricavato tramite la figlia. E non sono neppure di Pietro Pacciani che, seppur morto nel 1998 prima di essere nuovamente processato, secondo le sentenze sarebbe stato il capo operativo della banda di assassini.

Ad incrementare i dubbi c'è poi anche la perizia che il consulente balistico della procura, Paride Minervini, ha depositato sulla cartuccia Winchester serie H che venne ritrovata nella primavera del 1992 nell'orto di Pacciani. Le conclusioni di Minervini sono coperte dagli "omissis", ma "La Nazione" riferisce che secondo il perito i segni rinvenuti sul bossolo non sarebbero quelli di un incameramento in una pistola, ma qualcosa di artefatto.

Le indagini si incentrano, dunque, ora sul tentativo di fare luce se ci sia stata una qualche volontà di calcare la mano su Pietro Pacciani, forse dettata dall'esigenza di trovare ad ogni costo un colpevole dopo anni e anni di buchi nell'acqua.

Molti dubbi erano già stati recentemente sollevati anche da Davide Cannella, il consulente della difesa di Pietro Pacciani e Mario Vanni, che era tornato sulla cosiddetta "pista sarda".

E il procuratore aggiunto Luca Turco ha aperto l'ennesimo fascicolo sui misteri del mostro che prende spunto proprio dalle conclusioni della perizia sulla cartuccia dell'orto.

L'ipotesi è depistaggio ed è la prima volta, dopo stagioni in cui si è sempre sospettato l'intrusione nell'inchiesta di esterni (nel 2002, l'allora procuratore Paolo Canessa acquisì le carte sul mostro presenti negli archivi del Sisde, i servizi segreti civili), che s'ipotizza il tentativo di "imbrogliare le acque", come disse anche Pacciani in uno dei tanti passaggi del primo processo che si celebrò a Firenze nel 1994 e che si concluse con la sua condanna.

(Unioneonline/v.l.)
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