Archiviazione per cinque ex vertici di Banca Etruria accusati di bancarotta fraudolenta per la mancata fusione con la Popolare di Vicenza allora presieduta da Gianni Zonin.

Tra i prosciolti c'è anche l'ex vicepresidente dell'istituto di credito Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena. Gli altri sono Lorenzo Rosi, Alfredo Berni, Giuseppe Fornassari e Luca Bronchi.

Almeno in quel filone del processo dunque, babbo Boschi non andrà a processo.

Il liquidatore di Banca Etruria Giuseppe Santoni accusa gli ex vertici di aver fatto fallire l'intesa e chiede loro 212 milioni di danni in sede civile, l'equivalente di quanto Vicenza avrebbe pagato se l'Opa su Etruria fosse andata in porto.

Gli ex vertici invece hanno sempre sostenuto che non furono loro a far saltare la trattativa, e che comunque a Banca Etruria non sarebbe venuto alcun vantaggio viste le drammatiche condizioni finanziarie della banca veneta, che poi sarebbe stata messa in liquidazione coatta.

Non finiscono qui i patemi giudiziari per il papà dell'ex ministro Boschi: nei mesi scorsi è stato raggiunto dall'avviso di chiusura indagini per bancarotta semplice per le consulenze d'oro dell'istituto di credito.

(Unioneonline/L)
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