Droga consegnata a domicilio ma con anche il sovrapprezzo per le spese sostenute.

Era questa la "politica commerciale" seguita da una famiglia del Torinese - padre, padre e figlio - che si era organizzata insieme ad altre venti persone per gestire un giro di spaccio.

Gli ordini li ricevevano via telefono con anche WhatsApp e pure Facebook attraverso un linguaggio in codice. Poi portavano cocaina, marijuana e hashish direttamente a casa dei "clienti" ma chiedevano un sovrapprezzo se si andava fuori zona, per esempio in provincia di Biella, Cuneo o Verbania, per le spese di carburante.

Oltre 400 le cessioni documentate dai carabinieri di Moncalieri. I responsabili delle attività sono finiti tutti in carcere mentre vengono ancora eseguite numerose perquisizioni.

(Unioneonline/s.s.)
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