Dieci ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite in queste ore dai carabinieri del Ros e dai finanzieri del Gico di L'Aquila nei confronti di otto stranieri (tunisini) e due italiani. Tra gli arrestati ci sono l'imam della moschea Dar Assalam di Martinsicuro, in provincia di Teramo, e una commercialista.

Le accuse, a vario titolo, sono legate a reati tributari e autoriciclaggio con finalità di terrorismo.

Gli approfondimenti hanno messo in luce che, attraverso alcune società, gli indagati distraevano ingenti somme di denaro - in parte derivanti da evasione fiscale - che venivano destinate anche al finanziamento di attività che si possono ricondurre ad "Al-Nusra", l'organizzazione radicale islamica. E inoltre a favore di imam che vivono in Italia, uno dei quali è anche già stato condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

''Che botta però a Parigi eh, mi tengo la mia opinione per me, e me lo tengo nel cuore. Non è la questione credere o non credere, se ti è piaciuta o non ti è piaciuta. Con loro che uccidono i nostri figli noi uccidiamo i loro figli, con loro che uccidono le nostre donne noi uccidiamo le loro donne''. È uno dei passaggi di una conversazione intercettata.

I militari hanno eseguito sequestri di immobili e somme di denaro per oltre un milione di euro.

L'indagine è coordinata e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di L'Aquila.

(Unioneonline/s.s.)
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