"Mio figlio era lì, ha sbagliato. Ma non è un assassino e io voglio dimostrarlo".

Parla Fabrizio Natale, padre di Gabriel Christian, il diciottenne americano fermato insieme a Elder Finnegan Lee per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

"Lui mi ha giurato di non sapere che l'altro ragazzo aveva un coltello - ha detto in un'intervista al Corriere della Sera -. Pensava di dover effettuare uno scambio come gli era stato chiesto e così avrebbero avuto indietro i soldi".

"Ha sbagliato. Ha fatto un errore grave, ma qui stiamo parlando di omicidio. E lui non ha ucciso - continua sicuro -. Mio figlio mi ha assicurato che lui non fa uso di droghe. Mi ha chiesto di farlo sottoporre a tutte le analisi per poterlo dimostrare. Era andato con il suo amico. E giura di aver chiesto soltanto la restituzione degli 80 euro".

Poi però c'è stata l'aggressione e il suo amico ha accoltellato un uomo: "Lui non sapeva che quell'uomo era un carabiniere - risponde l'uomo - mi ha assicurato di non aver capito che era morto. L'ho visto in carcere, ho visto in che stato è, quanto è disperato. E gli credo".

IL SOPRALLUOGO - Stamattina, intanto, nuovo sopralluogo nella stanza 109 dell'hotel Le Meridien a Roma, in cui alloggiavano e sono stati arrestati Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth.

Nell'hotel, che dista poche centinaia di metri dal luogo dove il vicebrigadiere è stato ucciso, sono arrivati i carabinieri del Ris, gli avvocati delle difese e i consulenti di parte.

(Unioneonline/D)
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