Trentotto migranti sono sbarcati nel pomeriggio a Lampedusa. Sono stati avvistati dalla Guardia costiera su un'imbarcazione in legno e trasbordati su una motovedetta che li ha portati sull'isola.

Si tratta di venti uomini, 17 donne e una bambina.

"Costa d'Avorio, Guinea e Tunisia i Paesi d'origine, Libia quello di partenza", si legge sull'account Twitter ufficiale di Mediterranean Hope, il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

"Alcuni di loro - si legge ancora nel post - erano disidratati. In particolare, una donna versava in cattive condizioni di salute".

Altri 53 - tra cui dieci minori - sono arrivati questa mattina in Calabria: pakistani partiti dalla Turchia, erano a bordo di un natante di una quindicina di metri giunto sulla terraferma scortato da una nave della Guardia di Finanza. Tutti in buone condizioni, sono stati portati nel centro di prima accoglienza di Capo Rizzuto. Tra di loro anche due ucraini, entrambi arrestati perché ritenuti scafisti.

E ieri sera a Lampedusa c'è stato un altro sbarco: 23 migranti, partiti dalla Libia e provenienti da Costa d'Avorio e Senegal. Anche questi, come i 38 arrivati oggi pomeriggio, viaggiavano su una barca in legno e sono giunti in porto scortati da una motovedetta della Guardia costiera.

I porti, insomma, sono più aperti che mai. E con il clima favorevole i migranti si avventurano anche in traversate a piccoli gruppi, a bordo di piccole imbarcazioni.

Così ne sono arrivati, da fine maggio ad oggi, più di 300.

E nel pomeriggio la Sea Watch ha lasciato il porto di Licata per dirigersi in zona Sar. "Per oltre tre settimane - si legge sul profilo Twitter della Ong - il Mediterraneo centrale è rimasto senza navi civili di soccorso pronte a salvare le persone in fuga dalla Libia".

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(Unioneonline/L)
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