"Perdonami, non volevo. Ti voglio bene". L'urlo di dolore è di Deborah Sciacquatori, la 19enne di Monterotondo (Roma) che ha ucciso il padre violento al culmine di una colluttazione per difendere la madre e la nonna dalle angherie dell'uomo, che quella mattina - alle 5 - era tornato a casa ubriaco.

I soccorritori quando sono arrivati sul posto l'hanno trovata in ginocchio, in lacrime, con il volto del padre tra le mani.

La ragazza, come riportato da Repubblica, ha ricostruito le continue violenze e angherie del padre davanti agli inquirenti: "Quando tornava a casa ubriaco mi preoccupavo soprattutto per nonna. Tra di noi è la più fragile, ci vede male ed è stata recentemente operata, non volevo che le facesse del male".

Poi si è concentrata sui fatti di domenica: "Aveva passato la notte fuori ed è tornato a casa alle 5 di mattina, ubriaco. Se l'è presa con mamma, urlava come un pazzo e ci insultava: io ho preso la nonna e ci siamo chiuse in una stanza aspettando che si calmasse".

Ma lui, Lorenzo, 41 anni, disoccupato e con precedenti, non si calmava. "Così abbiamo deciso di andarcere: prima di uscire ho afferrato un coltello dalla cucina, ma solo per difendere mamma e nonna. Non volevo ucciderlo, volevo solo che ci facesse andare via e che si calmasse".

Niente da fare. Mentre la ragazza cercava di portare fuori dal palazzo la mamma e la nonna lui le ha inseguite, e ha tirato un pugno in faccia a mamma Antonia. Poi si è diretto verso l'anziana nonna. "Lì sono intervenuta, ho cercato di fermarlo. Non volevo le facesse del male, avevo paura che l'avrebbe ammazzata".

Di qui è nata la colluttazione, di cui la giovane fatica e ricordare tutte le fasi. Al termine della quale l'uomo si è accasciato a terra. E Deborah, accortasi della gravità della ferita, è scoppiata in lacrime e gli ha chiesto perdono: "Gli ho detto che gli volevo bene, che non volevo morisse. Che nonostante tutto lo amavo, perché era mio padre". E così l'hanno trovata i soccorritori, in lacrime, tra le mani il volto del papà.

I familiari presenti hanno confermato la sua versione, e mamma Antonia ha ricordato un particolare, che conferma come le violenze andassero avanti da molti anni. "Quando allattavo Deborah lui mi colpiva alla schiena coi pugni".

La 19enne, che era ai domiciliari, ora è libera. L'accusa nei suoi confronti è stata derubricata da omicidio volontario a eccesso colposo di legittima difesa.

(Unioneonline/L)
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