Gabriele è morto a 15 anni in bici, investito in via Lodi, sul tratto di Statale che va da Casirate a Treviglio, nella Bassa Bergamasca.

Intorno alle 19 dello scorso 5 maggio stava tornando a casa - era di Treviglio - da una festa, quando è stato travolto e ucciso su quello che è il punto più pericoloso della strada, dove i ciclisti devono lasciare il vecchio tracciato per immettersi sulla trafficata strada che ha una visibilità bassissima e le auto che sfrecciano a tutta velocità.

Era sul ciglio della carreggiata, con le auto che gli sfrecciavano a pochi centimetri di distanza, quando una lo ha travolto.

Investito, è morto dopo alcuni giorni in ospedale.

E ora emerge che Gabriele lo sapeva bene, benissimo, che quella strada era pericolosa, ma purtroppo non aveva alternative.

È quanto si evince dal messaggio audio inviato agli amici un attimo prima della tragedia, riportato dal Corriere.

"Adesso sto tornando da Casirate, sono nel tratto più brutto. Devo passare in mezzo alla strada, sperando che non mi mettano sotto, perché altrimenti... Addio vita". Parole che col senno di poi fanno rabbrividire.

E fanno tornare in auge un problema che in molti avevano fatto notare già un anno fa, la scarsa illuminazione su quella strada.

Una tragedia che coinvolge non solo la famiglia della vittima, ma anche l'investitore: 27 anni, di Treviglio anche lui, si è subito fermato per soccorrerlo. Era in lacrime.

(Unioneonline/L)
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