Gli studenti delle scuole superiori di Modena ricordano Aldo Scardella, il cagliaritano morto suicida in carcere il 2 luglio 1986, da innocente.

L'iniziativa, prevista per il prossimo 25 maggio, è voluta dalla compagna di Enzo Tortora - anche lui vittima di un grave errore giudiziario, venne anche a Cagliari per rendere omaggio alla sua memoria - Francesca Scoppelliti.

"Fra i tanti casi di mala giustizia hanno scelto Aldo e presentato un testo scritto per lui. Lo presenteranno ai magistrati, poi ci sarà un dibattito", spiega il fratello Cristiano Scardella.

Cristiano fa anche un appello alle istituzioni, perché alla piazza cagliaritana dedicata ad Aldo Scardella mancano almeno due cose: "Mancano le panchine, e soprattutto manca una targa dove sia specificato chi era Aldo Scardella. Credo sia un dovere delle autorità provvedere".

LA STORIA - Quello di Aldo Scardella divenne un caso nazionale. Studente della facoltà di Economia e Commercio, fu arrestato il 29 dicembre 1985 (aveva 24 anni) per una rapina culminata in un omicidio all'interno di un supermercato. Finì nel mirino degli inquirenti perché uno dei passamontagna utilizzati nella rapina fu trovato in un giardino condominiale vicino al palazzo in cui abitava. Non servì a scagionarlo l'esito negativo della perizia sul passamontagna, che non era riconducibile a lui, e neanche la prova del guanto di paraffina. Scardella, dopo 185 giorni di carcere (prima a Buoncammino, poi in isolamento a Oristano, poi ancora a Buoncammino) si impiccò nella sua cella il 2 luglio 1986.

"Vi chiedo perdono, se mi trovo in questa situazione lo devo solo a me stesso, ho deciso di farla finita. Perdonatemi per i guai che ho causato. Muoio innocente", questo il biglietto che lasciò.

(Unioneonline/L)
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