"Siamo qui per smentire le false notizie che sono state date sul mio conto. Uno dei problemi maggiori del nostro Paese è quello della disinformazione e delle fake news".

A parlare, in un video postato in diretta Facebook mentre si trova in America centrale con la moglie Giselle, è l' ex pm palermiato Antonio Ingroia, a cui venerdì sera è stato negato l'imbarco su un aereo Air France.

Si parlava di un presunto "stato di ebbrezza" dell'ex magistrato, ma Ingroia smentisce.

"Io mi sono sempre battuto contro le false notizie e per la libertà di Julian Assange, arrestato e accusato in nome di una pretesa sicurezza dell'informazione, mentre lui ha solo smascherato le menzogne del sistema. Spesso in nome della sicurezza si fanno abusi e poi la stampa fa la sua parte", spiega l'ex pm dell'inchiesta sulla trattativa Stato - mafia.

"Nel mio piccolo - aggiunge paragonandosi ad Assange - anche io sono stato vittima dell'uso pretestuoso della sicurezza per false informazioni e false notizie. Quello che è successo è stato un banale litigio su un aereo, il comandante dell'equipaggio di Air France ha detto che costituivo un pericolo per la sicurezza proprio come Assange, così sono stato cacciato via".

Ha litigato con lo steward per l'assegnazione del posto, era un po' nervoso e ha alzato la voce, per questo gli è stato impedito di volare.

Ubriaco? "Si sono inventati tutto, è falso. Il comandante mi ha chiesto se avessi bevuto, ho detto che avevo bevuto due bicchieri di vino a pranzo. Ma mi reggevo perfettamente sulle mie gambe, e mi è stato impedito di salire sull'aereo solo per un litigio con uno steward".

L'ex pm ravvede persino un collegamento tra la trattativa Stato-mafia e il modo in cui la stampa ha dato questa notizia. "Non so se la pubblicazione di questa fake news proprio il giorno dell'anniversario della sentenza della 'Trattativa' sia stato casuale: di certo ha ridato fiato ai nemici di quel processo, come Vittorio Sgarbi, che ne hanno approfittato per accanirsi contro di me".

Ingroia non stava tornando in Italia, quello a Parigi era uno scalo tecnico del sua viaggio in America centrale, dove si trova ora e resterà per qualche giorno.

(Unioneonline/L)
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