Salvini nuovamente indagato per sequestro di persona. I fatti si riferiscono a quanto avvenuto tra il 24 e il 30 gennaio, quando 47 migranti salvati dalla nave Sea Watch 3 furono lasciati in mare per sei giorni prima di sbarcare in seguito a un accordo di redistribuzione tra cinque Paesi Ue.

È stato lo stesso ministro a comunicarlo, a margine di una serie di incontri a Monza: "La Procura distrettuale della Repubblica di Catania mi comunica che ha trasferito al Tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona. Ci risiamo", ha detto.

Poi ha ricordato gli eventi: "È la nave olandese intervenuta in acque libiche. Se n'è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese che è intervenuta in acque libiche. Se n'è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita di decine di migranti per arrivare in Italia con un gesto politico. Sono arrivati qui, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c'è un procedimento penale nei miei confronti".

Nell'inchiesta sono indagati anche il premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Il procuratore Zuccaro ha comunque per tutti e quattro fatto richiesta di archiviazione, in seguito alla quale il Tribunale dei ministri catanese ha avviato l'istruttoria. Ora deve decidere entro 90 giorni la posizione dei quattro.

Il vicepremier ha lanciato anche una stoccata a Di Maio, che in mattinata ha dichiarato come quella dei porti chiusi non possa essere una misura definitiva. "I colleghi ministri possono dire quel che vogliono, ma finché sono ministro i porti rimangono chiusi ai trafficanti di esseri umani, agli spacciatori di droga, di morte e di armi, e gli scafisti in Italia non ci arrivano. Possono processarmi altre 18 volte, io non cambio idea".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata