Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati all'ergastolo per la strage di Erba, continuano a incontrarsi nel carcere di Opera in cui lui è recluso (lei si trova a Bollate). Tre colloqui al mese, salvo imprevisti.

Ma nella routine tra i due si sarebbe inserito un terzo uomo. È quanto rivela "La Provincia di Como", secondo cui un detenuto di Bollate si è invaghito della 55enne ed è entrato nella sua vita.

Conferme ufficiali non ce ne sono: "La vita sentimentale dei miei assistiti non mi riguarda: io parlo più con Olindo, che è sempre innamorato di sua moglie e non mi ha accennato a problemi coniugali, né uno dei due mi ha chiesto di modificare la cadenza dei loro incontri", ha affermato il legale dei coniugi, Fabio Schembri.

Tuttavia della presunta nuova "liaison" di Rosa si parla da tempo nella casa di reclusione, e la notizia è emersa definitivamente durante un'udienza al Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Davanti al giudice si è infatti presentato un detenuto che, pur avendone diritto, ha rinunciato ad accedere al regime di semilibertà e alla possibilità di lavorare fuori dal carcere. Perché? Perché in tal caso dovrebbe lasciare la sezione in cui si trova, allontanandosi da Rosa Bazzi.

Della strage di Erba, in cui sono stati uccisi Raffaella Castagna, Youssef Marzouk (due anni), Paola Galli e Valeria Cherubini, si è tornato a parlare in questi giorni perché Azouz Marzouk - papà di Youssef e marito di Raffaella - ha fatto richiesta per la revisione della sentenza che ha condannato all'ergastolo Rosa e Olindo. "Sono innocenti", sostiene il tunisino nell'istanza presentata.

E ieri sera è tornata a parlare - per la prima volta dopo 12 anni - Rosa, che dal carcere di Bollate, in un'intervista alla trasmissione "Le Iene", ha sostenuto l'innocenza sua e del marito e aggiunto un ulteriore elemento alla storia. "Ho visto un uomo nella palazzina poco prima del massacro".

(Unioneonline/L
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