Esclusa l’ipotesi del delitto. È questo il quadro che si sta delineando dalla Questura in merito alla morte di Giovanni "Gianni" Genna, 27 anni, scomparso da Marsala (Trapani) nella notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile. Un’ipotesi che era stata avallata da molti, soprattutto alla luce del fatto che la morte di Gianni arriva un mese dopo quella di Nicoletta Indelicato, 25 anni, uccisa con dodici coltellate e bruciata in contrada Sant’Onofrio tra il 16 e il 17 marzo.

Un’altra ipotesi che si rincorre in queste ore in merito alle possibili cause del decesso riguarda un mix di alcol e droga. Il corpo è stato portato all’obitorio. Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte.

Tante le domande e gli interrogativi che si rincorrono nei bar, nelle piazze di Marsala, in cui i cittadini piangono un altro figlio e si chiedono se ci possa essere un collegamento tra due morti avvenute a distanza di un mese. Domande, interrogativi, supposizioni e suggestioni di ogni genere, in questo momento di dolore e sconforto stanno investendo ancora una volta la città di Marsala.

Sono tanti i cittadini che scrivono messaggi di cordoglio e vicinanza per Gianni e la sua famiglia, tanti invece hanno paura e ricordano il dolore per la tragica morte di Nicoletta Indelicato, ancora piena di interrogativi e si chiedono: "Cosa sta succedendo a Marsala?".

"Attendiamo il prosieguo delle indagini per capire le cause di questa morte, ma qualunque esse siano, sta di fatto che a distanza di pochi giorni la nostra Marsala piange la perdita di un altro suo figlio", ha scritto in una nota il sindaco Alberto Di Girolamo.

Il corpo senza vita di Gianni Genna è stato ritrovato nella tarda mattinata di ieri in contrada Ciavolotto da una squadra composta da Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, volontari della Protezione Civile. Il cadavere era adagiato dietro ad un vecchio casolare, a cinquecento metri dal locale presso cui sarebbe stato avvistato l’ultima volta mentre si trovava in compagnia dei suoi amici, era sotto un albero di ulivo, tra due serre, su un terreno sterrato. Nella zona vi erano anche alcune serre.

Sul volto sono stati rinvenuti alcuni lividi e/o taglietti, non sono stati rinvenuti invece colpi da arma da fuoco o da taglio. Aveva gli stessi vestiti che indossava la sera della scomparsa, ovvero: jeans, una maglietta di colore blu e un giubbotto nero. Dopo il rinvenimento, sono giunti sul posto: il medico legale, il magistrato e il sostituto procuratore D’Alessandro.

Daniele, un ragazzo di Marsala che vive a Padova e che conosceva Gianni da 15 anni, ha scritto un messaggio rivolgendosi alle istituzioni marsalesi, chiedendo un maggiore rafforzamento dei controlli sul territorio per far tornare la città serena.

I due avevano frequentato la scuola media insieme ma dopo non si erano più visti. Un sabato sera di un anno fa si erano incontrati in una pizzeria di Marsala e si erano fermati a chiacchierare, scherzare, ridere nel ricordo dei tempi trascorsi a scuola.

"Spero che non accadano più delle simili brutalità, dove si innescano meccanismi di violenza, di vendetta personale, sembra di assistere a dei film horror viventi - scrive il giovane -. Non è possibile accettare tutto ciò, infrangere gli schemi sociali legati alla nostra storia, cultura in qualità di Città di Marsala. Lancio un appello al sindaco Alberto Di Girolamo insieme alla Giunta comunale, alle istituzioni competenti, che creano il concetto chiamato 'Sicurezza, per i giovani, per tutte le persone che vivono nel terrore'. È giunta l’ora di svegliarsi da questo incubo, e donare serenità alla città istituendo controlli volti a perlustrare il territorio del versante sud, in particolare le zone di periferia dove nessuno pattuglia mai, se non in occasione di eventi o festività. Chiedo soltanto che venga restituita un'immagine applicando uno sfondo sociale positivo. Le foglie cadono, crolla un palazzo, si verifica il tutto in un tempo avverso, sconosciuto come un mare in tempesta travolge via ogni cosa, oggetto, poi c’è un tempo per tutto, come in queste ore il cuore distrutto crolla a pezzi, non servono parole, soltanto Giustizia per te caro amico. Ti voglio bene Gianni".

Angelo Barraco
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