Ha cercato 11 volte di telefonare al 112, ma gli aggressori la fermavano sempre. Ha mandato diversi messaggi a un amico, ma quello l'ha ignorata.

Ha provato in tutti i modi ma non è riuscita a evitare lo stupro di gruppo la giovane americana violentata a Catania da tre ragazzi - due di 19 uno di 20 anni - tutti fermati con l'accusa di violenza sessuale. Sono Roberto Mirabella, Agatino Spampinato e Salvatore Castrogiovanni.

"Quando mi hanno spinto in macchina con forza, sono riuscita a mandare un messaggio vocale a un amico, gli ho sussurrato: 'Per favore aiutami, ci sono dei ragazzi, non voglio'. E lui prima mi ha risposto che non capiva, poi che non aveva l'auto e non poteva aiutarmi, assurdo".

Quattro messaggi vocali mandati all'amico, in uno dei quali si sente in diretta la violenza. Poi, finito l'incubo durato un'ora, gli ha scritto un ultimo sms. "Ti odio davvero".

Poi le chiamate al 112: ben 11 volte ha provato a lanciare l'allarme, tra mezzanotte e l'una. Lei faceva partire la chiamata e gli aggressori la bloccavano, l'operatore del 112 ha anche provato a richiamare ma non ha avuto risposta. Ha anche cercato di chiamare il 911, il numero delle emergenze americano.

"Io piangevo e ho chiesto loro di fermarsi in italiano, quindi erano in grado di capirmi. Hanno finito dopo un'ora", è il suo racconto.

Agli atti dell'inchiesta c'è anche il video dell'abuso, girato dai tre giovani che "ridono e sghignazzano" mentre lei si lamenta.

Dei tre giovani fermati uno si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli altri due hanno parlato di rapporto consenziente, di una ragazza "un po' brilla" ma "tranquilla". Affermazioni per la gip ampiamente smentite dai riscontri investigativi. Dai messaggi all'amico, dalle tante chiamate al 112 e dal video girato dai tre.

(Unioneonline/L)
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