"Trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultati sui social".

Non ci sta Tiziano Renzi, e nel giorno in cui il gip conferma gli arresti domiciliari per lui e la moglie Laura Bovoli - indagati per bancarotta fraudolenta ed emissione di false fatture - si difende con un lungo post su Facebook.

"Aspettiamo il processo per difenderci in Aula - scrive - ma è anche vero che i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola".

Per questo babbo Renzi vuole chiarire tre punti.

"La nostra azienda di famiglia - Eventi6 - non ha mai avuto problemi con bancarotta o false fatture o lavori in nero. Mai, chi dice il contrario mente e ne risponderà; le accuse riguardano altre realtà cooperative, alcune delle quali hanno fatto o rischiano di fare bancarotta, cooperative che secondo l'accusa erano guidate da noi, ma è falso, non le abbiamo mai amministrate; ciò che abbiamo amministrato noi non è fallito, mai".

Un lungo sfogo quello del papà dell'ex premier, che definisce "enorme" la misura dei domiciliari.

"Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d'Italia", continua il papà dell'ex premier.

Che infine annuncia: "Combattero fino all'ultimo giorno per la verità. Mi dicono di confessare, che mi faranno uscire, ma non posso confessare ciò che non ho fatto. Nei prossimi giorni illustrerò qui punto per punto le ragioni per cui l'accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo, ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui".

(Unioneonline/L)
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