"Non è stato un esperimento sociale".

Parlano i genitori del bambino vittima di un grave episodio in una scuola elementare di Foligno, dove il maestro lo ha costretto a girarsi verso il muro additandolo ai compagni come "troppo brutto".

Una "sperimentazione didattica" si è difeso l'insegnante. "Chiedo scusa ai genitori e alla scuola per il caso che si è sollevato - ha detto -. E certamente non rifarei una cosa del genere, ma tengo a precisare che si è trattato solamente di un metodo di insegnamento inverso che è stato malinteso. Volevo solo cercare di provocare una reazione da parte degli alunni, nel caso di discriminazione".

Ma i genitori non ci stanno: "Gli esperimenti non si fanno con i bambini. Il maestro ha detto a mio figlio che è brutto". E poi: "L'ha fatto anche con nostra figlia. Le ha detto: 'Sei così brutta che possiamo chiamarti scimmia'".

"Mio figlio di 9 anni e mia figlia stanno male - ha aggiunto il padre - vogliono cambiare scuola, ho avuto la solidarietà di tutti gli altri genitori, ma non ho voluto incontrare il maestro, sarei diventato una bestia se me lo fossi trovato davanti".

Per la mamma "è un episodio di razzismo. Siamo in Italia da 15 anni in modo regolare, mio marito lavora, prima non era mai accaduto nulla". La famiglia del piccolo parla di un bimbo che "si è chiuso in se stesso, stiamo cercando di farlo parlare perché superi quello che è accaduto".

Dalla famiglia è partita una denuncia e un esposto alla procura di Spoleto. Per il maestro è arrivata la sospensione in via cautelare.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata