È "comprensibile un dibattito" sugli arresti domiciliari per "la dinamica e la tempistica", anche se "bisogna ribadire la fiducia e la stima nella giustizia, come ha anche fatto Renzi ieri con le sue parole".

Così Maurizio Martina, in un'intervista a Radio Anch'Io, ha commentato le accuse rivolte ai genitori dell'ex premier, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, ossia bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

ll candidato alla segreteria del Pd ha voluto esprimere "solidarietà e vicinanza" al predecessore, giustificando alcune espressioni di quest'ultimo un po' sopra le righe: "È reazione di un figlio per quello che accade ai propri genitori".

"Ieri al Senato - ha proseguito in merito alla Diciotti e all'ipotesi processo a Salvini - il Movimento Cinque stelle ha tradito i propri ideali e invece di fare una valutazione delle carte in giunta per le autorizzazioni ha scaricato la responsabilità sui suoi militanti iscritti a una piattaforma SRL, facendo votare persone che non avevano nessun elemento di valutazione, evitando il processo al ministro dell'Interno attraverso la farsa della consultazione su Rosseau".

"Il punto - la conclusione - è che ci si difende nel processo e non dal processo. Voglio discutere delle responsabilità di una maggioranza che davanti a un fatto gravissimo come quello che è accaduto al ministro dell'Interno decide di scaricare le proprie responsabilità su una piattaforma digitale privata, incontrollata. E noi abbiamo un ministro che anziché esporre le proprie ragioni di merito, anche dal punto di vista giuridico di fronte a un giudice, scappa dal processo".

(Unioneonline/D)
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