Il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sono indagati per il caso del video realizzato in occasione dell'arrivo in Italia, all'aeroporto di Roma-Ciampino, del latitante Cesare Battisti.

L'ex terrorista dei Pac, catturato in Bolivia lo scorso 13 gennaio, dopo l'estradizione, è recluso nel carcere Massama di Oristano.

L'ipotesi di reato è quella di mancata tutela della dignità della persona arrestata.

La procura di Roma ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri chiedendo tuttavia l'archiviazione del provvedimento per mancanza di dolo.

I due ministri rilasciano dichiarazioni all'aeroporto romano (Ansa)
I due ministri rilasciano dichiarazioni all'aeroporto romano (Ansa)
I due ministri rilasciano dichiarazioni all'aeroporto romano (Ansa)

A denunciare il filmato il presidente degli avvocati penalisti di Roma, Cesare Placanica, con un esposto alla magistratura per verificare se violasse "il divieto di pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica".

La pubblicazione del video su Facebook da parte del Guardasigilli aveva scatenato le polemiche.

Sul caso era intervenuto anche il cardinale Angelo Becciu, che aveva criticato l'operato del ministro.

"In Italia abbiamo una cultura giuridica di primo grado, non possiamo risvegliare nella gente certi istinti forcaioli", ha affermato, aggiungendo di avere "sofferto" quando ha visto le immagini del rientro di Battisti.

"Chi sbaglia merita la condanna, la deve espiare, ma come persona merita rispetto", ha detto ancora Becciu.

L'ARRIVO DI BATTISTI A CIAMPINO:

(Unioneonline/F)
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