Il servizio deve ancora andare in onda ma i Di Battista hanno già bruciato lo scoop delle Iene.

Il popolare programma di Italia 1, dopo il caso dei Di Maio, è riuscito a scovare un'altra irregolarità sul fronte "familiare" dei 5 Stelle.

Nel mirino stavolta è finito il padre di Di Battista. Vittorio, già noto alle cronache per esternazioni poco convenzionali ("Sono fascista", ha detto una volta).

Filippo Roma gli si è avvicinato chiedendogli informazioni sulla sua piccola impresa, e Vittorio, candido, gli ha risposto di avere un lavoratore in nero.

Poi ha raccontato tutto al figlio Alessandro, che molto intelligentemente - invece di aspettare che andasse in onda il servizio su Italia 1 - ha fatto una diretta Facebook per mettere le mani avanti: "Io mi sono inc***ato, in primis, perché è una cosa profondamente sbagliata. Mi sono proprio arrabbiato a morte, perché a noi fanno le pulci su tutto".

Oggi sono arrivate le scuse via Facebook di papà Vittorio: "Ringrazio Alessandro per le sue parole - ha scritto -. Lo ringrazio per la sua sincerità, per la sua onestà, per il suo rigore e per l'affetto che traspare dal suo messaggio. Lo ringrazio e confermo. Confermo quanto ho detto all'inviato delle Iene. Negli ultimi tempi mi sono dovuto avvalere di un collaboratore in 'nero'. Saltuariamente e per qualche manciata di ore di lavoro ma comunque in 'nero'".

"Non si deve fare ma, a volte, le circostanze ti ci costringono - prosegue Di Battista senior -. Non si deve fare ma, a volte, a doverlo fare sono decine e decine di migliaia di micro imprenditori, di artigiani e di piccoli commercianti. Non si deve fare ma, a volte, tante volte, l'alternativa è la cessazione di una attività. Non si deve fare e non lo rifarei, in primo luogo, per non arrecare un danno ingiusto ad Alessandro e a tutto quello che lo contraddistingue e in cui crede. Non si deve fare come tante altre cose nella vita. Scusami, Ale".

(Unioneonline/D)
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