Ha scontato in carcere 22 anni da innocente, ora chiede allo Stato un risarcimento di oltre 66 milioni di euro.

Giuseppe Gulotta, ex muratore di Certaldo (Firenze), è stato vittima di un grave errore giudiziario.

Venne arrestato nel gennaio del 1976 per l'omicidio di due carabinieri della stazione di Alcamo Marina (Trapani), Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo.

Allora diciottenne, venne condannato all'ergastolo, ma dopo nove processi e 22 anni di carcere ingiusto, nel marzo 2012 fu assolto dalla corte d'appello di Reggio Calabria, che stabilì come la confessione venne estorta con sevizie e torture da parte dei militari.

Gulotta ha ottenuto un primo risarcimento di 6,5 milioni di euro per ingiusta detenzione, la cifra più alta che lo Stato italiano abbia mai pagato per riparare a un errore giudiziario.

Nella nuova richiesta, pari a 66.247.000 euro, vengono conteggiati tutti i danni non patrimoniali (morali ed esistenziali).

Nell'atto, che verrà depositato al tribunale di Firenze dagli avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini che hanno assistito il 60enne sin dal processo di revisione, viene citata l'Arma dei carabinieri per responsabilità penale, oltre alla presidenza del Consiglio.

Uno dei legali di Gulotta ha fatto sapere che "è stata la stessa Cassazione a dire di rivolgerci all'Arma per il risarcimento del danno subito per le torture, perché il giudice è stato indotto nell'errore dalla falsa confessione estorta".

(Unioneonline/F)
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