È una bocciatura la documentazione sulla Torino-Lione consegnata ieri pomeriggio al governo e redatta da un gruppo di esperti nominati dall'esecutivo.

"Abbiamo consegnato l'analisi - ha detto il presidente della commissione Marco Ponti -. Auspico che i dati escano e siano criticati il più presto possibile", ha aggiunto, precisando di non essere un "No Tav" a priori per motivi ideologici e di guardare solo ai numeri: "Oggi l'opera intera costa tra i 10,5 e gli 11 miliardi di euro".

La decisione finale in ogni caso resta di natura politica: "Tocca alla politica, spero che si esprima rapidamente", ha incalzato l'ex docente del Politecnico di Milano. Secondo l'iter stabilito dal ministro Danilo Toninelli, ora il testo dovrebbe seguire una consulenza di carattere tecnico-giuridico per valutare i vincoli contrattuali e le conseguenze economiche di un eventuale stop dell'opera. Poi i risultati saranno oggetto di un confronto con il partner francese e l'Unione europea, prima di essere pubblicati.

Il ministero frena sulla bocciatura, precisando che il documento ricevuto dal professor Ponti e dalla sua task force è in realtà "una bozza preliminare di analisi".

"Non ho letto nemmeno io la relazione - ha detto il vicepremier Luigi Di Maio su Radio Rai 1 -. È uno studio preliminare che poi avrà un contraddittorio con le varie associazioni di categoria e del territorio e con i comitati pro e contro la Tav. Aspettiamo il dato ufficiale e poi commenteremo. Non si fanno dichiarazioni con i se".

"Posso commentare quello che ho visto, studiato e approfondito - gli ha fatto eco Matteo Salvini, ai microfoni di Rtl - non un'indiscrezione giornalistica, ma ho sempre detto che è meglio andare avanti, perché se c'è un'opera a metà è meglio finirla che lasciarla a metà. Ci sono milioni di italiani che hanno un'idea chiara, se chiedessero un referendum nessuno di noi vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta".

(Unioneonline/D)
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