Pane al latte e una vellutata di piselli. Ecco cosa ha ucciso Chiara Ribechini, 24enne pisana morta lo scorso 15 luglio dopo la cena al ristorante per via di uno choc anafilattico.

È quanto riporta il quotidiano "Il Tirreno".

Le analisi sul cibo ingerito quella sera da Chiara hanno indicato con precisione la causa dello choc anafilattico che ha portato alla morte l'impiegata di Navacchio: la caseina e le proteine dell'uovo, a cui la ragazza era allergica.

La Procura attendeva l'esito di questi esami per decidere se procedere con l'avviso di chiusura indagini a carico delle due donne indagate per omicidio colposo. Che sono la legale rappresentante della società che gestisce il locale e la cuoca.

Pare che i valori riscontrati su latte e uova fossero talmente elevati che neanche la puntura di adrenalina - estremo tentativo per salvarsi di Chiara - ha sortito gli effetti sperati.

La giovane è morta lungo la strada per rientrare a casa, tra le braccia del compagno.

Era una cliente abituale del ristorante, lì sapevano delle sue particolari esigenze alimentare e della sua forte allergia, con cui tuttavia Chiara aveva imparato a convivere.

Forse un errore, una disattenzione nel far finire quelle pietanze sul tavolo di Chiara. Che già altre volte aveva avuto delle crisi dopo aver mangiato nei ristoranti. Crisi superate con le punture di adrenalina che Chiara portava sempre con sé. Quell'adrenalina che a nulla è servita lo scorso 15 luglio.

(Unioneonline/L)
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