"Se fossi in Conte chiamerei i due vicepremier e direi loro di togliere 2 miliardi l'uno e due l'altro. Se nessuno dei due volesse arretrare mi dimetterei e denuncerei all'opinione pubblica chi non vuole arretrare".

L'attacco al governo arriva da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che con queste parole ha chiuso l'incontro organizzato oggi a Torino dagli imprenditori Sì Tav.

"Una promessa a Di Maio: se ci convoca tutti non lo contamineremo. A Salvini, che ha preso molti voti al Nord, dico di preoccuparsi dello spread. E al premier Conte voglio dire che in una manovra da 41 miliardi di cui 18 per le pensioni e il reddito cittadinanza, con 4 miliardi appena evitiamo la procedura di infrazione", ha detto ancora il rappresentante dell'associazione di categoria.

Alla convention hanno partecipato circa tremila imprenditori, che hanno chiesto a gran voce la costruzione della linea dell'alta velocità Torino-Lione come volano per lo sviluppo economico del Paese.

Il presidente di Confindustria aveva aperto il suo intervento dichiarando: "Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici".

"Siamo dodici associazioni che rappresentano tre milioni di imprese, oltre il 65% del Pil. È un segnale importante che si vuole dare al governo. Si parte dalla Tav, si pone la questione infrastrutture in senso largo, grandi e piccole, e si pone un auspicio che è quello di attenzione alla crescita", ha affermato inoltre Boccia.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata