Tra pochi giorni, venerdì 30 novembre, scadrà il farmaco che lo tiene in vita e il piccolo Alex - il bimbo di 18 mesi di origine italiana che vive a Londra e che soffre di una grave malattia genetica - rischia di morire.

Le speranze sono aggrappate a un trapianto di cellule staminali e un donatore, non italiano, è stato anche trovato ma si è reso disponibile solo da gennaio. L'unica possibilità è quindi che sia suo padre a sottoporsi all'intervento, che verrà eseguito all'ospedale Bambino Gesù di Roma.

La struttura sanitaria ha messo a punto diversi anni fa una tecnica innovativa attraverso le cellule prelevate dal midollo osseo di uno dei genitori.

Nelle scorse settimane migliaia di persone si erano sottoposte agli esami col desiderio di poter aiutare il bimbo. Ma l'unica individuata è un uomo che ha un profilo genetico molto simile a quello del padre di Alex.

"Tuttavia - spiega Cristina, la mamma del bambino - abbiamo appreso che tale donatore (non italiano) si è reso disponibile solo da metà gennaio. Tale tempistica purtroppo è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che come sapete richiede un trapianto il prima possibile".

Alex è affetto dalla HLH, una patologia rarissima.

(Unioneonline/s.s.)
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