In attesa della sentenza del processo che vede imputata Virginia Raggi con l'accusa di falso per il "caso nomine" che riguarda i fratelli Marra, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha annunciato che il sindaco di Roma sarà costretto a dimettersi nel caso di condanna, così come previsto dal codice etico del M5S.

Ma cosa prevede precisamente il documento adottato dai grillini?

Nella sua prima versione obbligava gli esponenti del Movimento a dimettersi nel caso di iscrizione nel registro degli indagati.

Dal 2017 le regole sono però cambiate: ora il codice prevede infatti che siano costretti a lasciare l'incarico coloro che vengono condannati anche non in via definitiva.

La regola è riportata nell'articolo 6 del documento: "È considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo".

Nel testo si parla però di un'altra soluzione, quella dell'autosospensione: secondo il regolamento, l'opzione "può essere valutata quale comportamento suscettibile di attenuare la responsabilità disciplinare".

In questo caso spetterebbe al garante Beppe Grillo, al capo politico Di Maio e al collegio dei probiviri prendere una decisione, valutando caso per caso.

(Unioneonline/F)
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