Una discarica a cielo aperto, pulita e dopo solo pochi giorni ripiombata nella situazione iniziale: è quanto successo a Corongiuali, nel comune di San Giovanni Suergiu, secondo quanto denuncia la Delegazione Sud Sardegna di Marevivo, un gruppo di volontari che da anni impiegano il loro tempo e i loro sforzi per la tutela del mare e dell'ambiente.

"Circa due settimane fa siamo intervenuti per la pulizia del sito. L'abbiamo rimesso a nuovo, e dopo neanche dieci giorni ci è arrivata una segnalazione che ci ha lasciati attoniti: la situazione era identica a prima, letteralmente una discarica a cielo aperto" dichiara Albano Salis, responsabile della Delegazione Sud Sardegna di Marevivo. "Come sempre e come richiesto dalla prassi, abbiamo avvertito il Comune che saremmo andati nuovamente a pulire, in modo che mettessero a disposizione la loro ditta per la raccolta dei rifiuti".

Le attività di pulizia della Delegazione hanno subìto un rallentamento a causa dell'emergenza sanitaria che ha colpito il Paese. "Secondo le nuove indicazioni governative le nostre attività non sono obbligate a fermarsi - spiega Salis -è stata una scelta dettata dal senso di responsabilità e dal desiderio di fare la nostra parte per fermare questa terribile pandemia che sta colpendo il Paese".

Il virus ha rallentato le attività dei volontari dunque, ma non l'inquinamento antropico: dopo solo pochi giorni dall'intervento degli attivisti di Marevivo, il sito si presentava nelle stesse condizioni in cui versava prima dell'azione dei volontari. A quel punto domenica scorsa un gruppo ristretto di persone - nel rispetto della normativa vigente e per evitare assembramenti - si è nuovamente recato nella zona per ripulirla, nella speranza che l'episodio non si ripeta nuovamente. Non si tratta di inquinamento portato dal mare, ma dovuto ad una consapevole attività delle persone, che troppo spesso abbandonano rifiuti di ogni dimensione nell'ambiente.

(Unioneonline/F)
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