I 22 reperti sotto esame da martedì al Ris di Cagliari stanno per svelare i misteri, o almeno sciogliere dubbi essenziali: dove (e come) è morto Sebastian Casula? Esattamente da tre anni se lo chiede con angoscia la famiglia dell'operaio di 39 anni di Carbonia che scomparve nel luglio 2017 per poi venire ritrovato un mese dopo impiccato nella pineta di Monte Leone. La posizione anomala del cadavere (le ginocchia quasi toccavano per terra) e altre incongruenze avevano convinto i carabinieri che potesse non trattarsi di suicidio.

L'indagine

Convinzioni consolidate quando si è capito che la morte potesse essere collegata al mondo della droga. Era il maggio 2018 quando i carabinieri di Carbonia e il Reparto investigazioni scientifiche, coordinati dal pm Danilo Tronci, avevano compiuto accertamenti nella casa di Paolo Secci (assistito dall'avvocato Michela Zanda), persona nota alle forze dell'ordine. È indagato per l'ipotesi di morte in conseguenza di altro reato (spaccio); per probabile favoreggiamento sono invece indagati Patrizia Floris, Alessio Angioni, Alessio Arceri, Mattia Fenu, Simone Seu, Angelo Loddo e Fabio Falchi. Da quel sopralluogo sono emersi decine di reperti preziosi prelevati da divani, poltrone, letti, lenzuola, stoffe e tessuti su cui da ieri si cercano tracce organiche.

Accertamenti

Un'ipotesi della Procura è la frequentazione di Casula in quell'alloggio: da qui gli esami su tracce che potrebbero rivelare se qualche giorno (oppure qualche ora) prima della scomparsa Casula si trovasse proprio lì. Nel qual caso occorrerebbe il supporto di altri accertamenti. La morte (si sospetta per overdose) potrebbe essere avvenuta uno o due giorni dopo la notizia di scomparsa e la salma trasportata sino al bosco per inscenare un suicidio. Anche alla luce dei riscontri avviati martedì dal Ris, la sensazione è che l'inchiesta sia agli sgoccioli. Lo chiede la famiglia dell'operaio rappresentata dall'avvocato Gianfranco Piscitelli. Presenti agli accertamenti anche gli avvocati Doriana Perra, Nicola Luigi Orrù.

Andrea Scano

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