È un sì assoluto all'ospedale unico del Sulcis Iglesiente quello che arriva dal primo incontro - dibattito tenutosi oggi a Villamassargia per parlare di riforma sanitaria e, soprattutto, dell'ipotesi che lo stesso Comune possa ospitare una nuova struttura d'eccellenza che faccia dimenticare le enormi difficoltà attuali senza, per questo, dover dismettere le strutture esistenti le quali potrebbero garantire una gran quantità di prestazioni ambulatoriali.

Ne è convinto il sindaco e padrona di casa Debora Porrà: "Nella nostra sanità manca la programmazione e aumenta il dato della mobilità passiva verso Cagliari che in futuro potrebbe persino farci perdere i servizi attuali. Noi vogliamo far qualcosa anche mettendo a disposizione il nostro territorio per una struttura unica e all'avanguardia che possa ridurre anche gli sprechi". L'argomento è spinoso, schierarsi per caldeggiare la candidatura di Villamassargia quale sede ospitante sembra roba per pochi. Non a caso a presenziare all'incontro odierno erano presenti solo due amministratori sulcitani: il sindaco di Giba Andrea Pisano ("il tema sull'ospedale unico è da affrontare" e l'assessore alla Sanità di Carloforte, Gianfranco Grosso ("l'ospedale unico sarebbe un sogno").

L'intervento dell'ex commissario dell'Assl di Carbonia Antonio Onnis (foto Simone Farris)
L'intervento dell'ex commissario dell'Assl di Carbonia Antonio Onnis (foto Simone Farris)
L'intervento dell'ex commissario dell'Assl di Carbonia Antonio Onnis (foto Simone Farris)

Organizzato in collaborazione con l'Opi Carbonia Iglesias, l'incontro ha permesso di mettere in luce varie storture della sanità sulcitana: "Abbiamo ben 10 doppioni, chirurgia, ortopedia, pronto soccorso tra gli altri, tra i reparti dei 3 ospedali e non ce li possiamo permettere" ha rilevato il presidente Graziano Lebiu. "Con un ipotetico accorpamento nell'ospedale unico - aggiunge -, avremo in totale 343 posti letto e 291 infermieri, numeri che soddisferebbero gli standard della riforma sanitaria".

Antonio Onnis, ex commissario dell'Assl di Carbonia e attuale reggente dell'Ao di Perugia, fotografa una realtà amara: "Secondo i dati (del 2014) del Programma Nazionale Esiti la qualità dei servizi erogati nel Sulcis è ben lontana dagli standard ottimali e in molti casi anche sotto quelli minimi. L'ospedale unico riporterebbe qualità e si potrebbe finanziare con gli stessi risparmi nelle tre strutture in appena tre anni (44 milioni di euro all'anno sono il disavanzo tra costi sostenuti e valore delle prestazioni erogate)".

Antonello Cuccuru, direttore delle professioni sanitarie nell'Assl di Carbonia, certifica lo sfacelo delle strutture del Sulcis: "Attualmente abbiamo 3 mezzi ospedali con grossi problemi anche di sinergia tra questi".

Invita allora la politica a fare in fretta la segretaria generale della Uil Francesca Ticca: "Se questa è l'idea in questa legislatura, venga portata a termine prima che la stessa finisca". Meno convinto ma ugualmente conscio che serva una sferzata il consigliere regionale del Ps d'Az Fabio Usai: "La mobilità passiva nel Sulcis cresce paradossalmente proprio dove ci sono doppioni tra i reparti, serve quindi qualcosa di diverso, una visione in prospettiva". L'argomento continuerà a tenere banco, il prossimo incontro è già fissato per il 7 marzo, sempre a Villamassargia.
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