Un bieco attacco sessista scuote la campagna elettorale, a pochi mesi dalle elezioni amministrative: "Donne o troie o serve o zite" è il contenuto di un messaggio becero, oltreché sgrammaticato e privo di punteggiatura, che qualcuno ha voluto recapitare, questa mattina, a Piera Bua, 51 anni, insegnante, nota artista e coordinatrice di una lista civica, quasi tutta al femminile, che si presenterà alle elezioni.

L'orrendo messaggio, scritto in uno stampatello tremolante e contenente anche quella che sembra un svastica disegnata al contrario (un riferimento al nazismo?) è stato trovato in mattinata dall'insegnante infilato in un tergicristallo della sua automobile.

Una intimidazione? Un avvertimento che ha lo scopo di far ritirare la lista (nella quale, tra l'altro, deve ancora essere ufficializzato il candidato a sindaco)? Saranno i carabinieri ad appurarlo dopo la denuncia che Piera Bua depositerà in caserma.

Lei si dice "amareggiata" ma "ancora più convinta di prima del giusto percorso imboccato: non indietreggeremo di un millimetro, il nostro gruppo porterà avanti il percorso avviato contro la discriminazione di genere".

Quanto al contenuto del messaggio, Bua commenta: "Ritengo denunci la povertà intellettuale che alberga, non nel paese, ma sicuramente nella mente di qualche sprovveduto".

Immediata e trasversale la solidarietà testimoniata all'insegnante sia sui social che con chiamate e messaggi. A condannare il gesto sono il commissario Vanni Fadda (regge il Comune da ottobre per traghettarlo alle elezioni), l'ex primo cittadino Antonello Cocco, candidati in altre liste come l'ex vicesindaco Martino Congiu, il Pd regionale con il segretario Emanuele Cani oltre a tanti compaesani e amici.

Tra i messaggi di vicinanza e le richieste di non mollare, anche quello, accorato, di Camilla Soru, consigliere comunale a Cagliari e figlia del patron di Tiscali Renato.
© Riproduzione riservata