Lo scorso aprile era stato denunciato, insieme a un coetaneo, per le scritte contro Polizia e Carabinieri sulla facciata del Centro direzionale del Comune.

Ma, dopo qualche segnale di ravvedimento, il 21enne di Iglesias se l'è presa di nuovo contro le forze dell'ordine: sarebbe stato lui a dare fuoco, nella notte dell'11 maggio scorso, alla macchina di un allievo che frequenta la Scuola allievi carabinieri.

A lui sono arrivati i militari della Stazione di Iglesias, diretta dal maresciallo maggiore Luciano Deidda (reparto che dipende dalla Compagnia guidata dal capitano Giovanni Di Nuzzo) i quali, stamattina, hanno notificato al giovane la misura cautelare disposta dal Gip Manuela Anzani: obbligo di residenza a Iglesias e divieto di uscire di casa dalle 21.30 fino alle 7 del mattino successivo.

Il giovane era a casa, poco distante dalla Caserma Trieste (sede della Scuola allievi) e dalla piazza Sarigu dove aveva dato fuoco alla macchina (una Grande Punto) dell'allievo, originario di Ozieri, "colpevole", agli occhi del presunto incendiario, solo di indossare la divisa.

Fin dalle ore successive al grave gesto i militari dell'Arma avevano escluso che il gesto potesse essere rivolto specificatamente al ragazzo di Ozieri per una questione personale; né gli investigatori avevano pensato a una possibile matrice anarchica.

Già poco dopo l'incendio avevano intuito potesse trattarsi del 21enne G.S.: preziose si sono rivelate (come nel caso delle scritte sui muri del Comune) le immagini dell'impianto di videosorveglianza del Comune, ma anche quelle della Caserma Trieste.

Le indagini, tuttavia, sono andate avanti nel più stretto riserbo, in attesa che il magistrato disponesse la misura cautelare.
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