Hanno scelto una modalità di contestazione insolita i 120 manifestanti che si sono mobilitati a seguito dell'appello della sigla "Campagna Stop Bombe Rwm".

Partendo a scaglioni da vari di punti di Vallermosa hanno raggiunto faticosamente a piedi il retro dello stabilimento dell'azienda, da dove hanno semplicemente osservato l'enorme fabbrica immersa nel verde e scambiato opinioni e riflessioni sul territorio.

"Un territorio splendido ma violentato dalla presenza abusiva di una fabbrica di bombe che non ha nessuna ragione di sussistere in una natura incontaminata come questa", commenta Rosalba Meloni, Cagliari Social Forum.

"Questi posti di lavoro devono essere preservati - dice Salvatore Drago, sindacato Usb - ma non a qualsiasi prezzo: ci sono tante alternative ad un'azienda che produce morte in un territorio magnifico".

Volutamente non c'erano striscioni o bandiere in mano agli attivisti (tranne quelle affisse sulle recinzioni dello stabilimento).

Le forze dell'ordine si sono limitate a vigilare con presidi in vari punti.

La manifestazione si è conclusa poco dopo le 17.

Alcuni dei partecipanti, come Ruggero Loi, arrivato da Cagliari insieme a un gruppo di amici, ne hanno approfittato per conoscere il territorio: "In questo territorio splendido è in atto un ricatto lavorativo che persisterà fino a quando non si troveranno soluzioni occupazionali alternative a quelle che abbiamo potuto osservare oggi".

L'iniziativa odierna, hanno promesso altri attivisti durante il rientro, non sarà di certo l'ultima con nel mirino lo stabilimento della Rwm.
© Riproduzione riservata